Si tiene quest’anno il venticinquesimo raduno degli escursionisti seniores della Lombardia. I raduni sono dedicati ad Anna Clozza che, da presidente del gruppo seniores di Lecco (GEO), fu la prima a volere l’istituzione di una Commissione Regionale che tutelasse gli interessi degli escursionisti Seniores.

Quest’anno il raduno è organizzato dagli amici della sezione CAI di Aprica che si sono fatti in “otto” (non solo in “quattro”, come si usa dire) proponendo ai partecipanti escursioni alla portata di tutti e che mostrino ai nostri consoci le bellezze e le possibilità turistiche (non solo invernali)  di questa cittadina.

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Un’escursione ad anello che consente di ammirare i vari aspetti della “nostra” montagna, passando da ghiaioni – dove però basta un poco di terriccio a far sbocciare bellissimi e rari fiori –  a rocce scavate dall’erosione dell’acqua e del vento a boschi di faggi e larici e a fenomeni carsici: qui si aprono grotte e abissi ben noti agli speleologi di tutto il mondo!

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Una tranquilla passeggiata in un ambiente molto noto a tutti i “sassisti”!

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Il monte Magnodeno è quella propaggine montuosa che, partendo dal Passo del Fo ai piedi del Resegon, si allunga verso il lago fino a sovrastare Maggianico. Dalla cima, una splendida vista – nelle giornate adatte – sui laghi esui monti circostanti fino alle lontane Alpi. Gli alpini di Maggianico gestiscono qui un ristoro aperto il mercoledì e la domenica: specialità risotto!

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Raggiunto Genico, percorriamo il tratto forse più antico del “Sentiero del Viandante” che aggira i contrafforti del monte Fopp  (i “fopp” sono le doline di cui il monte è ricco). Si passa dalla “Croce del Brentalone” con stupendo panorama sul ramo di Lecco e si continua fino a Mezzedo, dove troviamo una “nevera” circolare. Mezzedo segnava il confine comunale tra i territori di Lierna, Varenna e Esino.

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Una passeggiata tranquilla (anche se un po’ lunga!) tra fioriture primaverili  e manufatti storici, più o meno antichi!

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“A Colonghei nella riva del torrente che perenne acqua conduce, il quale dal sovraposto monte di Radess [è lo Zucco Pertusio] trae sua origine, vi era il Forno, ove fondevasi il piombo, che il signor Zucchi di Mandello escavar faceva.” Così scriveva nel 1763 il naturalista Domenico Vandelli nel suo “Saggio d’Istoria naturale del Lago di Como” (tappa del 20 giugno 1762). Oggi nulla rimane né del forno né delle miniere e nemmeno si sa chi fosse quel signor Zucchi proprietario delle miniere! Ma un’altra opera rinvenibile sul posto – e a tutt’oggi però ancora funzionante – sta entrando nella “archeologia industriale” ed è la presa d’acqua presso lo lo stesso torrente che viene portata fino al bacino artificiale dei Campelli e da qui fatta precipitare verso il lago ad alimentare una centrale elettrica.

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Riprendiamo l’escursione rinviata la settimana scorsa per cattivo tempo. L’escursione presenta una forte caratteristica culturale: visiteremo infatti il Museo Etnografico Alta Brianza (a Camporeso), poi – a piedi – raggiungeremo l’Eremo del Barro dove visiteremo il museo che raccoglie alcuni reperti degli scavi della “città di Barra” ed una esposizione sull’ambiente naturale del Parco del Barro. Dopo la sosta per il pranzo, nel ritorno verso Camporeso, visiteremo gli scavi della “Città di Barra”.

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Nota Bene: questo articolo è pubblicato sul sito solo per continuità di archivio delle attività. LE PRENOTAZIONI, INFATTI, SONO CHIUSE!programma